AUTHOR BOOK - SALINA
SALINA ovvero UN AMORE
Fiaba liberamente ispirata alla mitologia delle Isole Eolie
C’era una volta un’isola che sembrava un fiore in mezzo al mare. Dal momento che era così bella tutte le navi facevano rotta verso di lei.
Il suo nome era Salina.
Salina aveva un fratello più piccolo; alcuni lo consideravano vivace, altri ribelle e insolente. Quando una nave gli si avvicinava egli cominciava a scatenarsi eruttando lava e cenere. Salina lo comprendeva in quanto conosceva bene la sua storia. Aveva infatti assistito alla sua nascita quando delle forze violenti, con una forte esplosione, lo avevano scaraventato dalla profondità del mare fino alla superficie. Da quel giorno egli continuò a galleggiare infelice su quelle acque, manifestando la sua tristezza con sputi di lava incandescente. L’unico legame che egli aveva era quello con la sorella Salina. Per dimostrarle il suo affetto egli emanava delle colonne di fumo verso nord ovest, e la sorella gli rispondeva con un sorriso che la rendeva più bella e splendente che mai.
La storia di Salina era del tutto diversa. Una volta Eolo, re della Grecia e re dei venti, scosso dalla bellezza di Salina le chiese la mano, ma lei rifiutò. Da quel giorno in avanti il re non fu più felice. Decise di costruirsi un castello vicino a lei. Il castello posto a sud est di Salina si ergeva sulle alte rocce dell’isola di Lipari; aveva delle mura di ferro con sette porte che non vennero mai aperte. Tutte le sere il re saliva in alto, in cima al castello, per poter contemplare Salina la quale, con dolcezza, prendeva sonno alle ultime luci del tramonto. Il re, nella sua bontà, spinto dall’amore e dallo sconforto, la sorvegliava come meglio poteva. Non permetteva neppure ad un alito di vento di avvicinarla, per timore che esso potesse danneggiarla o recare dolore al suo animo. Tuttavia egli faceva in modo di far arrivare a Salina le colonne di fumo del fratello.
E così, da milioni di anni, l’isola di Salina continua a galleggiare su quelle acque splendenti, protetta dall’amore eterno e dalla grandezza del re Eolo. E se non è già morta, questo vuol dire che ancor oggi essa esiste.
Rendel Simonti
SALINA oder EINE LIEBE
Märchen nach freier Verwendung der Mythologie der Eolischen Inseln
Es war einmal eine Insel. Sie lag wie eine Blüte im blauen Meer. Die Schiffe steuerten sie an, weil sie so schön war.
Ihr Name war Salina.
Salina hatte einen Bruder. Er war jünger als sie. Temperamentvoll nannten ihn die einen, ungebärdig und frech die anderen. Nahte sich ihm ein Schiff, so sah man ihn schon von weitem Asche und Lava spucken. Salina verstand ihn. Sie kannte seine Geschichte. Sie hatte erlebt, wie eines Tages wilde Mächte ihn mit gewaltigem Krach aus dem Grund des Meeres an die Oberfläche des Meeres geschleudert hatten, wo er jetzt schwamm und nicht glücklich war. Und fortan trotzte er mit Feuer und glühender Lava. Nur Salina war er in geschwisterlicher Liebe verbunden. Seine Zuneigung erwies er in Form von wehenden Rauchsäulen gegen Nordwesten, und Salina dankte mit einem Lächeln, das sie schöner und strahlender machte denn je.
Salinas Geschichte war eine andere. Ihre Schönheit überwältigte einst König Aiolos aus Griechenland, König über die Winde. Er bat um ihre Hand. Salina verweigerte sie ihm. Aiolos war für sein Leben betrübt. In ihrer Nähe, südöstlich auf hohem Liparitfelsen baute er sich ein Schloß mit eiserner Mauer und sieben Toren, die nie geöffnet wurden. Allabendlich bestieg er die Zinnen, um im untergehenden Licht der Sonne die sanft einschlummernde Salina zu betrachten. In seiner Güte aus Liebe und Betrübnis bewachte er Salina wie er konnte. Keinen Windhauch ließ er in ihrer Nähe aufkommen, der ihrer Seele und ihrer Gestalt hätte Leid zufügen können. Vulkanos Rauchsäulen aber ließ er stetig gegen Salina hinübergrüßen.
So liegt Salina seit Millionen von Jahren eingebettet im blütenbeschimmerten Meer, beschützt von der unsterblichen Liebe und Größe des Königs Aiolos. Und wenn sie nicht gestorben ist, dann gibt es sie heute noch.
Rendel Simonti
Il busto di donna raffigura una antica dea. Virata di rosso rispecchia SALINA alla luce del tramonto del sole.
Die Frauenbüste stellt eine antike Göttin dar. Die rote Einfärbung macht sie zu SALINA im Licht der untergehenden Sonne.
Testo originale tedesco / Urtext deutsch (1976)
Immagine / Bild (2015)